BIG BANG O ALTRO
(Eugenio Montale)
Mi pare strano che l’universo
sia nato da un’esplosione,
mi pare strano che si tratti invece
del formicolìo di una stagnazione.
Ancora più incredibile che sia uscito
dalla bacchetta magica
di un dio che abbia caratteri
spaventosamente antropomorfici.
Ma come si può pensare che tale macchinazione
sia posta a carico di chi sarà vivente,
ladro e assassino fin che si vuole ma
sempre innocente?
(da “Tutte le poesie”, Mondadori, Milano 1996, p. 545)
BIG BANG O ALTRO
Tecnica : mista su tela
misure : cm 30 x 30
luogo : collezione privata
Il genio di Montale mi scosse profondamente quando attraverso la pubblicazione di questa poesia ebbe a far conoscere al modo l’interrogativo in essa contenuto.
Molti poeti e altrettanti filosofi sulla stessa linea (vedi uno per tutti Bertrand Russell), si sono posti la medesima domanda, peraltro senza trovare risposta definitiva laddove la connessa sentenza sia stata contrapposta alla “Fede religiosa” dentro ad una logica strettamente inquadrata in una teoria di “non fede”.
Certo è che il tema dell’immortalità dell’essere (inteso in senso larghissimo) ci conduce in aree non prive di enormi difficoltà interpretative.
Dalla evolutività del big bang (o altro?) alla implosione della materia passerà un tempo che per noi mortali è inconcepibile.
E poi? quando tutto sarà finito?
Cosa resterà della onnipotenza di Dio davanti al nuovo nulla? Di cosa sarà fatta quella nuova realtà fatta di “niente” che noi non riusciamo a raffigurare e alla quale, nonostante ciò, abbiamo attribuito un nome?
E’ proprio questo, a nostro credere, l’interrogativo che Montale pone al mondo. Come può il genere umano, per sua natura imperfetto, descrivere l’inimmaginabile attraverso dogmi di matrice terrena?!
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ASPETTANDO IL TEMPO
(Sergio Baldini)
La Trottola
gira
la trottola
poi si ferma e cade
il bimbo piange, il giocattolo è li, aspetta
i colori fuggono col vento
ha bisogno d’amore
per continuare
cerca la tua mano
così è la vita
un gioco bello
un giro
e poi?
Aspettando il tempo
Tecnica : mista su tavola
misure : cm 16 x 13,5
luogo : collezione privata
I singoli eventi della vita si susseguono e sono in rapporto l’uno con l’altro sorreggendosi vicendevolmente. L’intreccio degli episodi dunque crea una sorta di vortice dotato di forze proprie come in una trottola. Il moto di quest’ultima è simile a quello dell’esistenza umana. La dinamica insiste per un tempo programmato e le cose si evolvono fino a quando, lentamente ma inesorabilmente, subentra uno scadimento del movimento rotatorio. Tutto crolla.
L’uomo, nella sua intima condizione di eterno bambino, resta attonito al cospetto della inaspettata fine del gioco e vorrebbe rinnovarlo ancora in una scansione ciclica e periodica qual è l’eternità.
La poesia, tratta dal libro di Poesie di Sergio Baldini edito grazie a E.P.D’O (Edizioni il Pittore d’Oro), è breve ma intensa nonché pregna di raffinata intelligenza.
Così è la vita: bella e lunga il tempo di un giro percorso ai confini dell’ignoto. E poi?
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